Direttamente dalla pagina di introduzione sul portale developer di Apple, leggiamo:
Xcode Cloud is a continuous integration and delivery service built into Xcode and designed expressly for Apple developers. It accelerates the development and delivery of high-quality apps by bringing together cloud-based tools that help you build apps, run automated tests in parallel, deliver apps to testers, and view and manage user feedback.
Presentato al WWDC 2021 nella sua versione beta, è oggi un prodotto decisamente maturo e fruibile per noi sviluppatori dell’ecosistema Apple.
I progetti seguiti negli ultimi anni si appoggiavano – come richiesto dalle aziende cliente – principalmente a due diversi ambienti di CI / CD: Azure e Atlassian, dunque meno tempo a disposizione per testare a fondo le potenzialità di Xcode cloud.
Il 2024 accoglierà lo sviluppo di alcuni progetti mobile made in Venezia.tech. Per questo nel corso di questo dicembre ho approfondito e verificato come mettere in gioco la piattaforma di continuous integration di casa Apple.
Il risultato? Ennesimo passo avanti nell’integrazione che permette di automatizzare passaggi altrimenti manuali e ripetitivi. Attività che nulla portano a chi sviluppa e vuole vedere il risultato del proprio lavoro distribuito per i test e/o il rilascio.
Seguo da sempre questo approccio nel mio lavoro quando inizio un nuovo progetto:
- Un acconto? É l’investimento da sfruttare (se necessario) per integrare e/o rinnovare il parco dei miei dispositivi – aka strumenti di lavoro.
- Ambiente di sviluppo da definire? L’occasione tecnica per selezionare, studiare ed implementare eventuali nuove tecnologie ottimali allo scopo.
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